Si chiama Andrea Succi, è il mio partner professionale nell’attività di marketing territoriale e turistico di cui mi occupo. Di cui ci occupiamo. Lui abita a Ravenna ed è proprio lì che ho trascorso un paio di giorni di escursioni esperienziali – da turista – nella zona balneare, a Marina Romea, e nel centro storico cittadino. E siccome il lavoro è passione, non ci siamo fatti scappare l’occasione di accoppiare free time con job time.
Il mio sabato mattina l’ho impegnato, con l’amica Simona, in una cavalcata guidata da Massimo Quercioli, proprietario di Cavallo Felice, nonché vicepresidente della Federazione Italiana Turismo Equestere e Trec Ante del’Emilia Romagna.
In questo ambito Massimo Quercioli collabora alla preparazione di accompagnatori equestri e, nella formazione, lo supporta pure Andrea fornendo elementi per ampliare l’offerta e far includere nei futuri pacchetti turistici, oltre le uscite a cavallo, anche la dimensione esperienziale del territorio: appuntamenti enogastronomici, degustazioni in cantina, work shop presso artigiani locali, visite ai borghi, e tutto ciò che riprende le tipicità del luogo e della comunità che lo abita.
Tra i partecipanti all’ultimo corso, Katia – donna eclettica e, ovviamente, appassionata di cavalli – ha esternato la sua propositività e si è attivata a favore della causa. E qui subentra il job time. Nella cornice di un gradevolissimo pranzo nel ristorante attiguo al maneggio, davanti a un piatto di pasta con le vongole, ho conosciuto Katia. Andrea, che la mattina l’aveva trascorsa in sella alla sua bici, su e giù per le colline romagnole ha puntualmente infilato i piedi sotto il tavolo e aggiunto il suo appetito al nostro. Ecco lo stile che piace a noi, cioè unire l’utile al dilettevole: apprezzare la buona cucina, ragionare di progetti, confrontarci a più voci, impostare una proposta, avviare un GMT (Gruppo di Marketing Territoriale) che coniughi visioni, competenze, obiettivi. E così è stato.
Dopo il pranzo, con Katia ci siamo spostati all’Aloha Beach, lo stabilimento balneare dell’intraprendente Alberto, dove i cavalli animano il mare d’inverno e fremevano i preparativi per la Notturna a cavallo sulla spiaggia. L’ambiente era elettrico e quel lembo di spiaggia più simile a un rodeo che al bagnasciuga tempestato di bikini e ombrelloni come sarebbe stato di qui a qualche settimana. Lì avevamo galoppato qualche ora prima. Gli zoccoli premevano sulla renna a pelo d’acqua e lanciavano spruzzi salati tutt’intorno. La luce opaca scintillava sull’acqua e oltre le dune di sabbia filtravano le sagome dei “padelloni” romagnoli, altra esperienza da includere in percorsi per turisti avanti, mi dicevo, mentre la mia Gilda avanzava decisa.
Il caffè dell’Aloha è propiziatore, pone le basi per un nuovo galoppo: Katia si farà coinvolgere nello sviluppo del GMT dedicato al turismo equestre in Romagna, tanto per cominciare. Poi si vedrà, l’Italia è grande. Ne siamo soddisfatti! Verso le 5 salutiamo Katia che tornerà al suo hotel a Cesenatico mentre noi ci riappropriamo di qualche ora di free time.
Andrea riprende quindi gli abiti del Destination Manager (DM) e ci conduce al B&B Atmosfera in quei di Ravenna. La serata ci avrebbe sorriso. Ottima la stanza nel B&B e simpaticissima e ospitale Francesca, la proprietaria. Ci concediamo un’ora abbondante di reciproca libertà: Andrea prende la strada di casa e noi ci dedichiamo a noi: doccia, shampoo, phon, trucco e abbigliamento per la cena. Più tardi ci aspettava un buon piatto di pesce fresco al Circolo Velico, ma non prima di un tour guidato nel centro storico ravennate. Naturalmente, all’ora concordata, torna in pista Andrea, ora tirato a festa (d’altra parte doveva accompagnarsi a due splendide donne!) che si diletta a fare il turista a casa propria. Trai pezzi forti del pre-cena: via Roma, la tomba di Dante, la storica “Cà de Vèn”, il cinema-ristorante Mariani – un fantastico concept dove l’intrattenimento di qualità spazia dal cinema al teatro e ti accompagna mentre gusti una cena tipica, semplicemente un panino, e un buon vino della tradizione romagnola.
Ci lasciamo alle spalle un sabato davvero intenso quando il DM Andrea si congeda sulla porta del B&B e ci da appuntamento per la mattina dopo. Pronte per la notte, non riusciamo ad evitare la confusione del cambio dell’ora, tra la legale e la solare, tra orologi e smartphone… crolliamo nel dubbio della sveglia mattutina. È l’ultimo sorriso della giornata, poi buio e oblio.
La domenica, dopo l’immancabile colazione in una distinta caffetteria del centro, rimaniamo incantate dal negozio-laboratorio di Anna Fietta.
Mosaici contemporanei per tutti i gusti e di gran stile. Un incontro stimolante che, di nuovo, mixa free time con job time, perché a noi piace così e quindi ci scappa che invitiamo Anna a esporre le sue opere al prossimo “Le Terre del Garda Festival”. Ma è anche la domenica di Pasqua e concordiamo che possiamo – davvero – concederci di fare i turisti, i clienti, e gli estimatori di un’arte antica. Giriamo, ammiriamo e acquistiamo, anche un kit per praticare a domicilio la tecnica delle tessere e delle forme che prendono vita e colori.
Verso le 11 salutiamo e ringraziamo Andrea (ha abbondantemente superato l’esame da DM!) e indirizziamo l’auto di nuovo verso Marina Romea, dove abbiamo appuntamento con il Capanno Garibaldi e la distesa di padelloni che costeggiano la laguna adriatica. Li voglio fotografare e osservarne qualcuno da vicino. E siamo fortunate perché la nostra curiosità viene immediatamente soddisfatta da un “abitante di padelloni”, un ospitale romagnolo in pensione che ci racconta come trascorre nella sua palafitta gran parte del suo tempo.
Ce ne concede una visita, si dilunga i dettagli (chiacchiera molto da buon romagnolo!) e perfino ci pesca un po’ di acquadelle – una bella frittura per la cena – ci dice. Per pranzo, invece, ci mettiamo alla ricerca di uno dei tipici chioschi da piadina.
Lo troviamo a ridosso della pianeta, nel caseggiato oggi ancora poco popolato, ma destinato ad ospitare flotte di turisti balneari da qui a un paio di mesi. Comunque c’è un nutrito via vai, più o meno univocamente motivato: far incetta di piadina e andarsela a godere sulla spiaggia, oggi un po’ ventosa e dal sole incerto, ma stimolatrice di libertà.
Riecheggia la voglia d’estate, si rinuncia alle scarpe e si arrotolano le braghe per saggiare il mare. Si cammina, corre, porta a spasso il cane, gioca con i bambini o semplicemente ci si butta su una coperta. Ci si gusta il mare e un insolito pranzo pasquale. Quel che conta e l’essenza del luogo, lo sguardo che spazia lontano, l’odore di salsedine e il rumore dell’acqua che frange la battigia. Un sereno intervallo di quiete primaverile prima di riprendere i ritmi del nostro quotidiano job time.